venerdì 13 aprile 2012

Ho voglia di leggere: TERESA RAQUIN

Emile Zola visto da Eduard Manet
Scritto da Emile Zola e pubblicato nel 1867, Teresa Raquin è uno dei capolavori della letteratura naturalista francese.
Lo scrittore, applicando il metodo scientifico in voga a quel tempo, scruta nell'animo umano, descrivendone ogni più percettibile cambiamento.
Protagonista la giovane Teresa, una donna che ha sempre nascosto se stessa di fronte alla zia, che sin da bambina l'ha accolta come una figlia, e di fronte al cugino Camillo viziato e malaticcio, che poi Teresa sposerà. Teresa si invaghirà di un amico di Camillo, Lorenzo, e la passione sfrenata esistente tra i due porterà entrambi all'omicidio.
Zola non indaga semplicemente i comportamenti dei protagonisti, ma l'analisi scientifica degli stessi si avverte anche nello svolgimento della storia, nel momento in cui Lorenzo, freddo e calcolatore, arriva a costruire il delitto perfetto. Teresa e Lorenzo prevedono, indovinando, i comportamenti delle persone che li circondano.
Ad un tratto, però, tutto cambia. Prima o poi, i due amanti devono fare i conti con l'omicidio. Non sono riusciti a prevedere le allucinazioni di cui saranno vittime né il tragico epilogo della storia.
Con questo Zola sembra dirci che il metodo scientifico non può essere applicato ai sentimenti umani in maniera categorica come agli esseri intesi in senso fisico, poiché sovente accade che qualche agente straordinario venga a sconvolgere e sovvertire tutti i nostri piani.
Grottesca la figura della zia di Teresa, quando, imprigionata da un'artrite fulminante, non riesce ad attuare la sua vendetta. Dovrebbe essere una figura tragica, ma l'autore sembra prendersi un po' gioco di questa donna che aveva tarpato le ali a una giovane Teresa e aveva oppresso il figlio Camillo con il suo amore, ed ora è a sua volta imprigionata nel suo stesso corpo. La vecchia zia può solo sperare di non morire prima che Teresa e Lorenzo si distruggano a vicenda. 
Zola ha il merito di rivolgere la propria attenzione a quella piccola borghesia che i più disdegnavano nell'epoca in cui scriveva, tant'è che il romanzo fu tacciato di immoralità, In verità, se lo leggiamo con attenzione, scopriamo che lo scrittore esprime un giudizio fortemente negativo nei confronti dell'adulterio perpetrato da Teresa e Lorenzo, e pertanto, nel complesso, il romanzo mostra un solido attaccamento alla morale del tempo.

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